Un passo, un respiro, un ritmo
La prima volta che ho sperimentato
la camminata dell’attenzione, è stato 15 anni fa nella giungla di Tikal, in
Guatemala.
In quell’occasione, grazie a questa
“Camminata” ho potuto superare una grave fobia per i serpenti, che mi
limitava fin da bambina. (leggi il racconto su www.graziellabertozzi.it)
Grazie a questa guarigione, nel
2010 ho potuto fondare l’Associazione Un passo dopo l’altro e portare a
camminare gruppi di persone per superare le loro paure, in particolare nel
deserto marocchino, sui monti sacri del Gargano, nei boschi vicino a Bologna
senza alcun timore… se non quello normale di fare attenzione a non calpestare
una vipera.
E' evidente che non si tratta di
una semplice camminata nella natura, ma di una vera terapia per superare i
nostri blocchi e le nostre paure e recuperare equilibrio e vitalità.
Ispirata da questa esperienza ho
messo a punto un modo di camminare che si rifà alla camminata del
millepiedi, tante gambe un solo corpo che si muove in sincronia.
DESCRIZIONE:
· Si può fare da soli o in compagnia ma è necessario rispettare il
silenzio durante la camminata.
· Formare il “millepiedi”, ci si mette in fila indiana, uno dietro
l’altro ad un passo di distanza. Si può misurare la distanza con un braccio
appoggiato sulla spalla di quello davanti.
· In nessun modo ci si deve allontanare o avvicinare troppo l’uno
all’altro, pena la minore efficacia del metodo. Stare alla giusta distanza ci
aiuta a connetterci con l’energia dei compagni ed a potenziarne in modo
esponenziale l’effetto.
· Quando si cammina in fila indiana lo sguardo di chi segue deve
essere sempre focalizzato sui piedi di quello che precede.
· E’ necessario entrare nel ritmo del gruppo avanzando con lo
stesso piede di quello davanti.
· Il passo deve essere leggero e quasi saltellante, come se fosse
la terra che sostiene e che da la spinta sotto le piante dei piedi per andare
avanti.
· Questo permette di
entrare in una leggera trance, liberare la mente e non sentire più la fatica.
Con questo metodo si può camminare per
ore ricaricandoci ad ogni passo anziché stancarsi.
· Fondamentale è sincronizzare il respiro con il passo.
RESPIRAZIONE:
Si parte su un terreno piano,
inspirando dal naso e contando tre passi, poi espirando dalla bocca si contano
sei passi.
La respirazione deve essere
consapevole e leggermente forzata (nel senso di fare rumore espirando) e può
essere modulata a seconda del terreno su cui si pratica.
Su un terreno impervio o in salita
si dovrà ridurre il ritmo a un passo insipirando e tre passi espirando.
Oppure due passi IN quattro passi
OUT. Quando diventiamo bravi possiamo aumentare a quattro passi IN e otto passi
OUT o più.
La espirazione deve durare almeno
il doppio dell’inspirazione ed ad ogni espirazione dobbiamo rilassare il corpo
e rendere sempre più sciolta e fluida la camminata.
Le braccia seguono il movimento
delle gambe e quindi non restano rigide ma sciolte.
Per chi guida e per chi cammina da
solo, lo sguardo va indirizzato ad un metro davanti sul sentiero e in nessun
modo durante la camminata ci si può distrarre, parlare o guardare il
paesaggio.
Se si è stanchi ci si ferma e si fa
una pausa.
Con questa “camminata” si impara a
portare l’attenzione dentro di sé e col tempo si impara anche a percepire
l’energia della persona che ci precede e di quella che ci segue, fino ad
arrivare a percepire l’energia di tutto il gruppo, come se fosse un unico organismo.
UN PASSO, UN RESPIRO, UN SOLO RITMO
PROSSIMI APPUNTAMENTI CON LA CAMMINATA DELL'ATTENZIONE
A piedi nel deserto marocchino dal 26 dicembre 5 gennaio 2016
Camminare nei boschi vicino a Bologna
con Eugenio Bianchi
con Eugenio Bianchi